Toralio e Meleondir si risvegliarono quella mattina, pervasi da una strana sensazione. Il Nano e l'Elfo non si conoscevano, eppure un qualche sortilegio li accomunava in quel giorno. Avevano mal di testa. Quella notte li aveva visitati uno strano sogno: sognarono del Re dei Lich che marciava in Nordania, di un Aspetto corrotto che seminava distruzione in tutta Azeroth, di un'isola alla deriva nell'oceano, di una minaccia proveniente da un un luogo remoto nello spazio e nel tempo. Era un sogno così vivido da poterlo confondere con la realtà, eppure stamattina si sono risvegliati nel solito luogo, ritrovando le familiari pietre della casa di Kharanos e la curata mobilia della casa di Dolanaar. A Forgiardente gli operosi fabbri Nani erano intenti sulle loro incudini. Il familiare suono dei martelli scandiva l'attività delle botteghe intorno alla Grande Forgia. Nelle strade di Darnassus le Sentinelle correvano alle loro mansioni e i Druidi discutevano delle loro scoperte ed esercitavano le loro abilità. Tutto era così ordinario. Toralio e Meleondir si apprestavano a incontrare i loro amici, ma ignoravano una cosa: non erano gli unici a percepire quel cambiamento. Qualcosa era nell'aria. Non riuscivano a capire se ciò che era cambiato fosse nel mondo o dentro di loro. Si ripromisero di trovare risposta a questa domanda.