 | Meli91 |
| |  Cattie si stava dirigendo verso il dormitorio femminile. Era di fretta : le altre alunne erano già rientrate da qualche tempo e il lungo corridoio era completamente deserto.Avrebbe dovuto correre per evitare una nuova dose di rimproveri o ,ancora peggio, una punizione.
All'improvviso la ragazza si immobilizzò, col cuore in gola. Udiva distintamente il rumore prodotto da un altro paio di piedi ma, in tutto quel lungo corridoio,l'unica figura umana visibile era la sua stessa ombra ,che la luce violetta delle torce incantate proiettava sulle pareti. Fortunatamente, mentre pregava la Triade Elementale, la Sacra Luce o qualsiasi altra entità soprannaturale di Azeroth di non farle incontrare uno dei suoi insegnanti, sentì lo scalpìccio di passi affievolirsi sempre più e sparire.
Fu proprio mentre tirava un lungo sospiro di sollievo, che Cattie notò la pergamena sul pavimento:si trattava di un piccolo rotolo chiuso da un semplice spago. La ragazza si guardò nuovamente intorno un paio di volte, poi si chinò, raccolse l'oggetto e lo fece sparire nella tasca destra della lunga veste violetta.
Cattie fu costretta a impiegare tutta la propria pazienza, per attendere che le sue tre compagne di stanza si mettessero a dormire:era notte fonda quando anche Rachel,finalmente, si addormentò di un sonno profondo. La ragazza poteva sentire il respiro placido e tranquillo delle altre giovani maghe e il chiurlo di qualche rapace notturno, fuori dalla finestra. Chiuse con cura le cortine del proprio letto a baldacchino ed emise un bisbiglio : "Ardor". Una piccola fiamma, simile a quella di una candela, apparve sul palmo della sua mano e da lì si sollevò lentamente , levitando a mezz'aria. Cattie prese il rotolo di pergamena che aveva nascosto sotto al proprio cuscino e sedette sul letto con le gambe incrociate. Solo in quel momento la maga notò che sul rotolo c'erano alcune parole scritte con inchiostro nero:un nome ,per la precisione. La grafia del mittente le era sconosciuta, ma conosceva bene la persona a cui la lettera era destinata : "Ronidas Do Rei".
Cattie sapeva bene che la cosa giusta da fare non era affatto leggere la lettera, ma conservarla in attesa del ritorno dell'amico, e consegnarla a lui. La curiosità, però, aveva già cominciato a divorarla.
"Sei una vera ficcanaso, Catherine Daven, e i ficcanaso si mettono sempre nei guai" si disse Cattie. Ogni volta che la giovane ammoniva se stessa sentiva la voce di Sarah, sua madre, risuonare nella propria mente.
Fu il profumo penetrante che la lettera emanava a convincerla definitivamente: era un profumo di fiori di gelsomino e spezie.
"Che possa cascarmi il naso, se questa non è una lettera d'amore" borbottò tra sè, mentre slacciava lo spago e srotolava la pergamena.
Ciao Ron
Ti scrivo per dirti che stacco da questa città e parto, ancora.
Mi serve un po' di aria per il mio cuore in collasso.
Gli occhi bruciano, perché ho pianto... e tanto.
Immagino ti stia chiedendo come ho fatto a scrivere una lettera, dato che sono analfabeta, a mio malincuore. Una mia cara conoscenza qui a Dalaran si è offerta come intermediario, scrivendo ciò che sto dettando a voce.
Dicevo... per spiccare il volo ho bisogno di aria e... con te non ne riesco avere. Non nel senso brutto, nel senso più bello che si possa immaginare.
Perché ti amo...
L'altra sera stavo camminando per dei giardini, e ho volto lo sguardo verso il cielo... gli astri erano così belli, e mi sono ricordata che tu per me fai parte di loro. M’illumini e io ti ammiro, solo come possono fare i sognatori con le loro stelle.
Io penso che essere speciale sia un fatto soggettivo e personale. E insomma…anche se posso essere nella miseria più nera, di star male, o anche se sto bene, rimani pure sempre speciale per me.
C'è una parte di me che mi dice di lasciare stare, andarmene in silenzio e fregarmene, ma non posso negare ciò che provo per te. E anche se ti promettessi di non starci male, so già che sarebbe una promessa vana.
Ma se il prezzo per averti è il rischio di una delusione, sono pronta a piangere gridando il tuo nome, con la convinzione che almeno, in fondo, tu sei a conoscenza di essere una parte integrante del mio cuore.
Sembra che io ogni notte pensi a te. Il mio pensiero volge a te ogni sera, quando gli spettacoli finiscono e io mi ritrovo da sola al buio, lontano dalle luci delle candele. Il mio cuore va da se', ci sei dentro tu, non sono io a comandarlo.
Io non posso ignorare ciò che sei per me, ci ho provato a dimenticar tutto, ma non ce la faccio. Aspetto la verità del tuo cuore, e cercherò di asciugare ogni lacrima che mi cadrà nel caso sia una verità per me dolorosa.
Ma non pensare che questo possa cambiare qualcosa, perché la mia anima ti aspetterà per sempre.
Solo al pensiero di un futuro senza di te, non riesco nemmeno a immaginarmelo, non ce la faccio a immaginarmi senza di te.
Ma è una follia provare a nasconderti quello che provo. Non sai che dolore è averti vicino a me, sorridente, e non mostrare sentimenti. Perché in fondo…la sappiamo entrambi la verità. Che se anche sono vicino a te, non sorridi sicuramente per me. E secondo il mio modesto parere, questa è una lettera d’amore senza possibile futuro, e che io in realtà stia aspettando qualcosa che mai potrà capitare. Perché ho visto come la guardi. E te lo posso giurare, anche se una ragazza normale sarebbe andata su tutte le furie, io non posso che essere contenta per te, sono felicissima che almeno te possa avere una speranza. E’ così strano vederti guardare sorridente e rosso in volto un’altra…ma non ce la faccio ad odiarti. Mi fiorisce solo un sorriso amaro in volto.
Io sono molto semplice nel mio essere,non sono una che odia le persone o che è capace di provare grandi rancori, anche se a voltemi vengono attribuiti aggettivi e titoli molto indecorosi e umilianti... ma tu sei in grado di leggermi per ciò che sono.
Sono dell'idea che del viaggio, la parte migliore sia l'inizio... beh, e questo per me è l'inizio. Non so di cosa, non so come e dove finirà. Ma mi auguro sia un inizio di qualcosa di bello, almeno per uno dei due.
Per te,
Haala.
Cattie lesse la pergamena tutta d'un fiato. Era senza dubbio una lettera d'amore, proprio come aveva immaginato, ma non si trattava della frivola dichiarazione di qualche sciocchina invaghita: parlava di un amore puro e disinteressato. La ragazza provò improvvisamente una forte vergogna per quello che aveva appena fatto, per essersi appropriata di quel prezioso segreto e di quelle parole che erano destinate ad un altro paio di occhi.
"Chi sei, Haala?" si chiese. Non era un mistero che all'Accademia più di un cuore palpitasse per Ronidas : il mago era giovane e bello, con quei capelli del colore del fuoco , ed era un incantatore talentuoso.
La lettera parlava anche di qualcun altro, però, qualcuno che Ronidas aveva guardato con interesse di fronte alla stessa Haala. Chi poteva essere? Cattie non aveva notato nulla di insolito nel comportamento del suo amico: aveva sempre pensato che il giovane trattasse ogni abitante della città con la medesima gentilezza e che riservasse a ognuno di loro lo stesso sorriso luminoso.
"Tutto questo non ti riguarda, Catherine.Non è affar tuo" si disse, di nuovo. Avrebbe riconsegnato la lettera a Ronidas, non appena ne avesse avuta l'occasione.
La ragazzina arrotolò di nuovo la pergamena ,la sigillò con cura annodando lo spago e la nascose nuovamente sotto al proprio cuscino. Infine si coricò e si coprì con il lenzuolo di lino. "Obscuro" ,mormorò, prima di chiudere gli occhi. La piccola fiamma si spense.Edited by Boridor - 30/10/2017, 22:07 | | | |
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*Le nostre avventure*
